La questione principale, più di 100 anni fa, fu l’orario di lavoro. Ed è per ricordare quelle lotte e quelle conquiste che il 1° maggio è un giorno particolare non solo in Italia, ma quasi in tutto il mondo.
Ci sono voluti anni perchè i diritti del lavoro venissero garantiti con leggi. Pensiamo alla nostra costituzione in cui la parola lavoro è citata anche nel suo articolo 1: L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.
Eppure, mai come in questi ultimi anni il lavoro è mancato o è stato sottopagato. E la legislazione ha aiutato, quasi accompagnato questo deprezzamento del lavoro. Non c’è bisogno di andare lontani. In diverse occasioni ho avuto modo di scoprire che alcuni lavoratori del settore commercio e in generale dei servizi qui, ad Alghero, venivano regolamente retribuiti con una paga oraria di €. 5,00: ditemi voi come può una persona, guadagnando così poco, condurre una vita minimanente dignitosa. Eppure succede qui, al tuo vicino di casa, al tuo vecchi compagno di classe, ad un tuo amico o ad una tua amica.
Poi ci sono i tanti espulsi dal mondo del lavoro, quelli che una miriade di ragioni (salute, crisi economica, etc) un lavoro lo avevano ed oggi non lo hanno più.
Poi ci sono i giovani che non sono andati a studiare in continente, che lavorano nel mondo dei pubblici esercizi, molte, troppe volte, in nero, con orari incredibili, sottopagati, senza prospettiva di miglioramento se non con una valigia in mano.
Poi ci sono le tante donne che ho tutelato e assistito, donne monoreddito, con figli a carico, con canoni di locazione da pagare.
Tutte e tutti in primo luogo con un unico desiderio: essere pagati per il lavoro fatto e poter vivere dignitosamente con il loro lavoro.
Io credo che 1° maggio sia ogni giorno. Perchè ogni giorno qualcuno, da qualche parte, lavora per ridurre i diritti dei lavoratori, magari stabilendo i turni di lavoro quotidianamente e così impedendo un minimo di organizzazione del proprio tempo libero. Perchè ogni giorno vengono negati i diritti alle ferie o ai permessi. Perchè ogni giorno si lavora più di otto ore. E così via in un lungo elenco che i miei 25 anni di avvocato della CGIL di Alghero costituiscono testimonianza ed impegno vivo e vero.
E così se più di 100 anni fa si è combattuto e lottato perchè i diritti venissero riconosciuti, anche oggi c’è da combattere e lottare perchè i diritti non vengano sottratti, rubati dentro i mille rivoli dei lavori e lavoretti senza tutela, senza sindacato, senza futuro.
Buon 1° maggio a tutti noi, allora.
Maria Graziella Serra
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