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Studio Legale Alghero Avvocato Maria Graziella Serra

Avvocato del Lavoro

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diritto civile

Pubblicato 20 Gennaio 2023 - Aggiornato 26 Gennaio 2023

L’avvocato condominiale: quando è necessario

Condomini morosi, infiltrazioni, utilizzo parti comuni, problemi con e dell’amministrazione e con parti terze: quando rivolgersi ad un avvocato condominiale per risolvere le controversie del condominio.

Avvocato condominiale

 Quando è necessario rivolgersi ad un avvocato condominiale

Oggi la maggioranza di noi vive in condominio, ma se questa soluzione abitativa offre molti vantaggi – ad esempio il minor costo di manutenzione –  può talvolta determinare problemi che possono essere risolti soltanto ricorrendo ad un legale competente in materia: l’avvocato condominiale.

Molteplici  possono essere infatti le difficoltà legate alla coabitazione propria della vita in condominio: dai rumori all’assenza di rispetto delle norme di utilizzo degli spazi comuni, dalle infiltrazioni provocate da una perdita ai ritardi nei pagamenti, ai mancati saldi delle rate condominiali, per citarne solo alcuni. 

Tutto questo ha portato negli anni ad una costante crescita del contenzioso e alla necessità di rivolgersi per far valere i propri diritti ad un avvocato esperto in diritto condominiale.

Vediamo in breve le caratteristiche proprie di questa specifica branca del diritto

Il Diritto condominiale

Diritto condominiale

Il Diritto condominiale è una branca del Diritto privato che regola e disciplina i rapporti tra condomini e tra condomini e terzi.

il codice non definisce che cos’è il condominio. Le norme che disciplinano il diritto condominiale sono inserite nel titolo del codice civile dedicato alla comunione: nel condominio coesistono infatti sia parti di proprietà esclusiva del singolo condomino che parti di proprietà comune  (scale, cortili, muri maestri etc).

Si tratta di un istituto relativamente giovane, disciplinato in maniera sistematica solo nel codice del 1942 (a dimostrazione dei profondi mutamenti in atto: il passaggio – ormai del tutto affermatosi – da una società a prevalenza  rurale ad una urbana) cui è seguito un importante aggiornamento del codice civile avvenuto con la legge dell’  legge 220 del 2012 / l’11 dicembre 2012 n. 220.

Ma mentre poche sono le leggi che disciplinano questa branca del diritto abbondantissima e in costante evoluzione è la giurisprudenza* di legittimità e di merito sull’argomento.

Anche questo determina la necessità, qualsiasi sia la controversia in atto, di rivolgersi ad un legale non solo con precise competenze in materia di condominio ma che segua con particolare attenzione i mutamenti in atto curando con particolare attenzione l’aggiornamento in materia.

*da wikipedia:”l’insieme delle sentenze e delle decisioni attraverso cui gli organi giudicanti di uno Stato interpretano le leggi applicandole ai casi concreti che si presentano loro.” 

L’avvocato condominiale: cosa fa

  A seconda delle situazioni l’avvocato presterà la propria assistenza legale

  •  all’Amministratore
  • all’intero condominio
  • ai singoli condomini

 I principali ambiti di intervento in cui opera un avvocato condominiale si possono riassumere in

  • recupero crediti ed oneri condominiali
  • azioni a tutela del condominio;
  •  richiesta danni per cattiva esecuzione di lavori di costruzione/ristrutturazione dell’edificio condominiale da parte di terzi
  • impugnazione di delibere assembleari
  • assistenza legale anche mediante accertamenti tecnici preventivi e ricorsi in via cautelare d’urgenza ex art.700 c.p.c.
  • vertenze relative ai beni/spazi comuni;
  • nomina/revoca dell’Amministratore, azioni di responsabilità contro l’amministratore.

 Le procedure: quali possibilità offre la legge

In base alle caratteristiche della controversia e se possibile,  per evitare i tempi e costi derivanti dal procedimento giudiziale, prima di ricorrere al tribunale, è fatto obbligo all’avvocato condominiale di cercare di risolvere la controversia per via stragiudiziale, ricorrendo alla mediazione obbligatoria o all’arbitrato.

La mediazione e l’arbitrato.

Entrambi gli istituti sono procedure di composizione delle controversia di natura stragiudiziale, nel senso che avvengono fuori della giurisdizione pubblica. 

La mediazione è stata introdotta dal D. Lgs 4 marzo 2010 n. 28 ed è diventata obbligatoria in diverse tipologie di cause (tra le tante in materia di condominio). Il mediatore ha il compito di mediare, facilitando la soluzione transattiva della controversia.

Nel caso in cui si faccia ricorso alla mediazione, è necessario che le parti vengano assistiti da un legale. La mediazione si svolge presso un Organismo di Mediazione  riconosciuto dal Ministero della Giustizia.

L’arbitrato è previsto dal codice di procedura civile. L’arbitro, a differenza del mediatore, emette una pronuncia che, in caso di arbitrato rituale è come una sentenza di un giudice.   

Il vantaggio di queste procedure è che, se vanno a buon fine, definiscono il contenzioso in termini molto brevi.  

Laddove non sia stato possibile trovare un accordo tra le parti non si potrà fare a meno di ricorrere a giudizio di fronte giudice competente, assistiti per tutto l’iter giudiziario dal legale prescelto.

Maria Graziella Serra: Avvocato esperto in condominio ad Alghero

Da quasi trent’anni l’ avv. Maria Graziella Serra nel suo studio ad Alghero offre consulenza legale ad amministratori di condominio e/o a singoli condomini al fine di tutelare, nelle opportune sedi, i loro diritti  privilegiando sempre, ove le circostanze del caso lo consentano, la soluzione transattiva per evitare inutili e gravosi aggravi di spesa e di tempo per la parte assistita. 

E’ importante affidarsi ad un avvocato esperto in diritto del condominio per evitare di compromettere l’esito della negoziazione in fase stragiudiziale e della causa in fase giudiziale

Lo Studio legale dell’avv. Maria Graziella Serra è ad Alghero in via Sassari 6. Potete contattarci al numero 379.2625857.

Autore: Avv. Maria Graziella Serra Lascia un commento Archiviato in:diritto civile

Pubblicato 19 Settembre 2021 - Aggiornato 18 Gennaio 2023

Avvocato del lavoro: di cosa si occupa

Se vuoi sapere a chi rivolgerti per tutelare i tuoi diritti nel mondo del lavoro, leggi questa breve guida sulla figura dell’avvocato del lavoro: di cosa si occupa, quali sono le sue specifiche competenze, e le possibilità che offre la legge per risolvere la controversie sia in fase giudiziale che stragiudiziale.

avvocato del lavoro: di cosa si occupa
Avv. Maria Graziella Serra Avvocato del Lavoro ad Alghero (Sassari)

Mancati pagamenti, licenziamenti, provvedimenti disciplinari, discriminazioni, qualsiasi sia la controversia in ambito lavorativo, è necessario rivolgersi ad un legale con precise competenze per poter avere l’assistenza legale necessaria.

L’avvocato del lavoro, o “giuslavorista”, è un professionista con una specifica preparazione in materia di “diritto del lavoro” e che può assistere, a seconda della parte che ad esso si rivolge, sia il lavoratore che il datore di lavoro.

Il diritto del lavoro è un ramo del “diritto civile” ed è costituito da un insieme di norme giuridiche che disciplinano tra l’altro la costituzione e lo svolgimento del rapporto di lavoro (assunzione, retribuzione, ferie, permessi, maternità, congedo parentale…)

I profondi legami di questa branca del diritto con la società determinano la necessità per il giuslavorista di uno specifico, costante e continuo aggiornamento. Infatti tutta la normativa che riguarda il lavoro è in continua evoluzione: basti pensare alla riforma del Jobs Act e alla recente disciplina speciale in materia di Covid-19.

Di cosa si occupa un avvocato del lavoro?

Numerosi, molto diversi tra loro e in costante aumento sono i casi di controversie in ambito lavorativo, ma si può dire che un “giuslavorista”, un avvocato del lavoro generalmente si occupa di:

  • licenziamenti (individuali e collettivi)
  • trasferimenti d’azienda e di ramo d’azienda/appalti
  • contratti di lavoro (a tempo indeterminato, a termine, di somministrazione etc.) recupero crediti da lavoro ( anche a seguito di lavoro irregolare)
  • recupero TFR
  • procedimenti disciplinari e impugnazione sanzioni disciplinari demansionamento, discriminazione e mobbing
  • rivendicazione di qualifiche superiori
  • infortuni sul lavoro
  • lavoro in nero
  • trasferimenti individuali e collettivi
  • risarcimento danni

Quando rivolgersi a un giuslavorista

Rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto del lavoro è necessario in tutti i casi che abbiamo elencato, e comunque in tutte le controversie di carattere economico, normativo o disciplinare che possono sorgere in ambito lavorativo, durante, o dopo la cessazione del rapporto. E il prima possibile.

– Il prima possibile: le scadenze

Importanza della tempestività nel Diritto del Lavoro
Diritto del lavoro: importanza della tempestività

La tempestività nelle controversie di lavoro è uno dei fattori più importanti. Agire immediatamente, rivolgersi ad un giuslavorista il prima possibile nelle controversie di lavoro è fondamentale per rispettare quelli che sono i tempi, spesso stringenti, prestabiliti dalla legge.

Qualche esempio tra tutti: nel caso di contestazioni disciplinari, il lavoratore al quale la contestazione scritta viene inviata ha solo 5 giorni  per presentare le sue difese sempre per scritto; per impugnare un licenziamente illeggittimo la legge stabilisce il termine di 60 giorni dal ricevimento della lettera di licenziamento.

Altri limiti temporali sono poi previsti per la proposizione di ricorsi.

–  Le procedure in ambito di diritto di lavoro:  quali possibilità offre la legge

Controversie di lavoro: quali possibilità offre la legge

Per evitare i tempi e costi derivanti dal procedimento giudiziale, in base alle caratteristiche della controversia e se possibile, l’avvocato del lavoro, prima di ricorrere al tribunale, deve consigliare al proprio assistito di risolvere la controversia per via stragiudiziale, ricorrendo  alla conciliazione o all’arbitrato.

1. La Conciliazione

L’avvocato del lavoro assisterà il suo cliente non solo nella fase di svolgimento vero e proprio della procedura, ma anche nella raccolta di tutta la documentazione necessaria (lettera di assunzione, di licenziamento o di dimissioni, buste paga, tutta la documentazione relativa al rapporto di lavoro).

Il tentativo di conciliazione può essere promosso

  • presso le apposite commissioni di conciliazione istituite presso la Direzione Territoriale del Lavoro
  • in sede sindacale secondo le procedure previste dai contratti collettivi (art. 412ter c.p.c.)

2. Arbitrato

L’arbitrato è un’altra procedura di risoluzione delle controversie  alternativa al normale ricorso all’autorità giudiziaria che viene utilizzato soprattutto in materia di impugnazioni di sanzioni disciplinari, argomento che affronteremo in un altro post specificamente dedicato all’argomento,.

Con l’arbitrato le parti delegano ad un terzo (arbitro) la possibilità di definire la controversia

3 – Tribunale

Se le parti non riescono a raggiungere un accordo, la controversia dovrà necessariamente essere decisa in tribunale. In questo caso a giudicare sarà il Tribunale ordinario in funzione di Giudice del Lavoro. In appello invece a decidere sarà la Corte d’Appello (sezione lavoro).

Anche il Giudice del Lavoro dovrà comunque tentare la conciliazione della causa e anche in questo caso il ruolo dell’avvocato è essenziale nel favorire la risoluzione della controversia.

Maria Graziella Serra: Avvocato del lavoro ad Alghero

L’ avvocato Maria Graziella Serra nel suo studio ad Alghero offre da più di 25 anni consulenza e assistenza in materia di diritto del lavoro e della previdenza sociale.

La complessità del mondo del lavoro richiede risposte adeguate per ogni specifica problematica. Per questo cerchiamo soluzioni personalizzate ad ogni questione che ci viene sottoposta proponendo al cliente la migliore soluzione possibile anche con riguardo ai tempi di risoluzione del conflitto.

E’ importante affidarsi ad un avvocato esperto in diritto del lavoro per evitare – anche per un banale errore di forma – di compromettere l’esito di una causa di lavoro e della negoziazione sia in fase giudiziale che stragiudiziale.

Lo Studio Legale dell’avvocato Serra è ad Alghero in Via Sassari 6. Potete contattarci al numero 379.2625857.

Autore: Avv. Maria Graziella Serra Lascia un commento Archiviato in:diritto civile

Pubblicato 21 Maggio 2020 - Aggiornato 28 Dicembre 2021

I 50 anni dello Statuto dei lavoratori

E così sono passati 50 anni da quando, il 20 maggio del 1970, veniva approvato lo Statuto dei lavoratori, la legge con cui si cercò di riequilibrare l’evidente posizione di svantaggio dei lavoratori rispetto ai datori di lavoro, con obiettivo di tutelare la libertà e la dignità dei primi.
Da allora il diritto del lavoro è stato sottoposto a svariate riforme, la prima, quella che ha cercato di rendere effettive le tutele all’interno del processo venne emanata nel 1973: si trattava di rendere più rapidi i processi, anche grazie ad una serie di preclusioni negli atti introduttivi idonee a definire da subito il tema della decisione, e attribuendo ad un giudice terzo e imparziale importanti poteri istruttori.
Successivamente, però, anche il diritto del lavoro ha svoltato all’indietro in un progressivo arretramento delle tante conquiste degli anni ’70. Credo che le norme restrittive più importanti che hanno contribuito a questo arretramento siano essenzialmente tre: il c.d. collegato lavoro, la Fornero e, infine il Jobs act.
Norme che hanno inciso dapprima sui termini per proporre le cause: il giudizio sulla legittimità del licenziamento deve essere proposto entro 180 giorni dall’impugnazione del licenziamento; Poi, con modifiche progressive all’art. 18 dello Statuto, si è intervenuti sulla dimensione della tutela restringendo progressivamente la possibilità di essere reintegrati nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, di fatto oggi ristretto a poche ipotesi.
E ciò solo con riferimento licenziamenti.
Eppure, in un mondo in cui il lavoro precario è andato aumentando, il numero degli operai è ancora importante (ho letto in un post di Lilli Pruna che gli operai in italia sono 8.500.000), e in nome della flessibilità in uscita e dell’eccessivo costo del lavoro, si è abdicato, in tanti settori, al valore della competenza e dell’esperienza.
E’ necessario un diritto del lavoro capace di assicurare più tutele perchè la sicurezza del posto di lavoro deve essere collegata alla serietà, professionalità e competenza di chi lavora, senza lasciare alla mercè del mercato, di fatto un luogo senza regole, diritti fondamentali della persona.

Autore: Avv. Maria Graziella Serra Lascia un commento Archiviato in:diritto civile

Pubblicato 9 Dicembre 2019 - Aggiornato 28 Dicembre 2021

La deontologia dell’avvocato di famiglia

Si è tenuto il 6 dicembre, nella sala Conferenze de Lo Quarter, ad Alghero, il convegno dal titolo “La deontologia dell’avvocato ‘familiarista’ ” che ha visto come relatori l’avv. Stefania Bandinelli, presidente AIAF Sardegna e componente giunta esecutiva AIAF nazionale e l’avv. Luisella Fanni, componente direttivo nazionale AIAF (Associazione Italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori). L’incontro, a cui hanno partecipato numerosi colleghi, è stata l’occasione per la riapertura della sede di Sassari Aiaf di cui mi è stato chiesto di essere referente in un primo periodo.

Le due relazioni introduttive hanno affrontato con passione e compentenza due temi importanti per noi avvocati: l’importanza delle associazioni specialistiche al fine di meglio tutelare i diritti e la centralità della deontologia nello svolgimento della professione forense, professione a cui è affidato un ruolo ed una funzione essenziale nella società. La relazione della Collega Bandinelli si è conclusa con un richiamo al nostro giuramento, impegno etico che assumiamo: “Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno ad osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento”.

La sede AIAF di Sassari avrà cura nei prossimi mesi di proseguire nell’impegno formativo della catergoria forense per garantire nel miglior modo possibile la tutela ai diritti delle persone e della famiglia.

Autore: Avv. Maria Graziella Serra Lascia un commento Archiviato in:diritto civile

Pubblicato 1 Maggio 2019 - Aggiornato 8 Ottobre 2021

Perchè 1° Maggio è ogni giorno

La questione principale, più di 100 anni fa, fu l’orario di lavoro. Ed è per ricordare quelle lotte e quelle conquiste che il 1° maggio è un giorno particolare non solo in Italia, ma quasi in tutto il mondo.
Ci sono voluti anni perchè i diritti del lavoro venissero garantiti con leggi. Pensiamo alla nostra costituzione in cui la parola lavoro è citata anche nel suo articolo 1: L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.
Eppure, mai come in questi ultimi anni il lavoro è mancato o è stato sottopagato. E la legislazione ha aiutato, quasi accompagnato questo deprezzamento del lavoro. Non c’è bisogno di andare lontani. In diverse occasioni ho avuto modo di scoprire che alcuni lavoratori del settore commercio e in generale dei servizi qui, ad Alghero, venivano regolamente retribuiti con una paga oraria di €. 5,00: ditemi voi come può una persona, guadagnando così poco, condurre una vita minimanente dignitosa. Eppure succede qui, al tuo vicino di casa, al tuo vecchi compagno di classe, ad un tuo amico o ad una tua amica.
Poi ci sono i tanti espulsi dal mondo del lavoro, quelli che una miriade di ragioni (salute, crisi economica, etc) un lavoro lo avevano ed oggi non lo hanno più.
Poi ci sono i giovani che non sono andati a studiare in continente, che lavorano nel mondo dei pubblici esercizi, molte, troppe volte, in nero, con orari incredibili, sottopagati, senza prospettiva di miglioramento se non con una valigia in mano.
Poi ci sono le tante donne che ho tutelato e assistito, donne monoreddito, con figli a carico, con canoni di locazione da pagare.
Tutte e tutti in primo luogo con un unico desiderio: essere pagati per il lavoro fatto e poter vivere dignitosamente con il loro lavoro.
Io credo che 1° maggio sia ogni giorno. Perchè ogni giorno qualcuno, da qualche parte, lavora per ridurre i diritti dei lavoratori, magari stabilendo i turni di lavoro quotidianamente e così impedendo un minimo di organizzazione del proprio tempo libero. Perchè ogni giorno vengono negati i diritti alle ferie o ai permessi. Perchè ogni giorno si lavora più di otto ore. E così via in un lungo elenco che i miei 25 anni di avvocato della CGIL di Alghero costituiscono testimonianza ed impegno vivo e vero.
E così se più di 100 anni fa si è combattuto e lottato perchè i diritti venissero riconosciuti, anche oggi c’è da combattere e lottare perchè i diritti non vengano sottratti, rubati dentro i mille rivoli dei lavori e lavoretti senza tutela, senza sindacato, senza futuro.
Buon 1° maggio a tutti noi, allora.
Maria Graziella Serra

Autore: Avv. Maria Graziella Serra Lascia un commento Archiviato in:diritto civile

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